Cosa aspettarsi dopo un’intervento di mastoplastica additiva?
Piccoli o grandi, tondi o stretti, a goccia o asimmetrici, i seni in genere si presentano di qualsiasi forma e dimensione. Tuttavia per le donne che non sono per nulla contente dell’aspetto con cui appare, c’è l’opportunità di optare per l’aumento ossia per la cosiddetta tecnica di mastoplastica additiva.
Nello specifico si tratta di una delle procedure chirurgiche più popolari degli ultimi decenni che ha fatto molta strada rispetto agli interventi sperimentali dell’inizio del XX secolo e dall’avvento delle protesi mammarie nell’anno 1961.
In riferimento a quanto sin qui premesso, vediamo cosa aspettarsi dopo un intervento di mastoplastica additiva soprattutto da parte di pazienti che non conoscono a fondo la procedura.
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Quanto tempo occorre per il recupero dopo la mastoplastica additiva?
Se il tempo di recupero da un intervento al seno può variare notevolmente a seconda della procedura, dello stato di salute generale della paziente e delle cure successive a cui si sottoporrà, esiste tuttavia una linea temporale che interessa la mastoplastica additiva.
A seconda della tecnica utilizzata, il recupero può infatti durare circa tre settimane (con aumento sottoghiandolare) o tre mesi (con tecnica sottomuscolare) che è molto più dolorosa e che come si evince dalla definizione stessa prevede il taglio dei muscoli pettorali principali.
A parte quanto appena descritto, c’è qualcosa che bisogna considerare a monte dell’intervento chirurgico in modo da ridurre al minimo i suddetti tempi di recupero. Innanzitutto va detto che prima dell’operazione per evitare successivi sanguinamenti e lividi non bisogna assumere antinfiammatori.
In particolare l’aspirina, i farmaci contenenti ibuprofene e similari fanno parte di questa lista.
Ci sono tuttavia anche una serie di vitamine e integratori che vanno evitati prima e dopo l’intervento al seno. Nello specifico si tratta di quelli contenenti vitamina E, olio di pesce, ginkgo biloba e aglio poiché se assunti in forme concentrate, potrebbero far aumentare il sanguinamento.
In che consiste la prima settimana di recupero?
Come per qualsiasi intervento chirurgico, anche l’aumento del seno comporta diversi tempi di recupero nei giorni, nelle settimane e nei mesi successivi. Subito dopo l’operazione, il riposo avrà la massima priorità e il ghiaccio si rivelerà il migliore alleato poiché riesce a limitare il gonfiore e a gestire il dolore.
I drenaggi possono anch’essi accelerare significativamente il processo di recupero, poiché rimuovono il fluido dalla ferita piuttosto che costringere il corpo ad assorbirlo. Detto ciò, va altresì aggiunto che se il chirurgo non opta per questa soluzione, la guarigione comunque avverrà nei suddetti lassi di tempo.
L’unica cosa che potrebbe emergere, tuttavia è il prurito intorno alle incisioni soprattutto durante le prime 24-48 ore. Inoltre sebbene sia naturale pensare al riposo a letto come necessario nei primi giorni dopo l’intervento chirurgico, la maggior parte dei medici non lo ritengono in realtà la migliore soluzione dopo l’aumento del seno.
Il motivo è legato al fatto che potrebbe essere fuorviante, poiché in questi frangenti stare in piedi e camminare fa sentire meglio per il semplice motivo che mantiene il sangue in movimento. Infatti, più si è sedentari e rigidi, tanto maggiore sarà la mancanza di fluidità del sangue con conseguenti dolori aggiunti.
Quanto dolore si manifesta dopo l’intervento?
Il dolore provato dopo l’intervento di mastoplastica additiva è soggettivo e dipenderà da una varietà di fattori.
Tuttavia può essere utile avere un’idea approssimativa di cosa aspettarsi in questi frangenti.
In primis il dolore non è acuto, ma comunque fastidioso e simile a quello che compare dopo aver effettuato un gran numero di flessioni.
In secondo luogo molte donne che si sono sottoposte ad un aumento del seno riferiscono di avvertire anche un certo dolore muscolare ogni volta che si muovono o alzano le braccia nei giorni successivi all’intervento. Inoltre alcune hanno evidenziato una sensazione di bruciore intorno alle incisioni, anche se ciò si attenua abbastanza rapidamente.
Fatte queste importanti descrizioni, per le donne che si sottopongano ad un intervento di mastoplastica additiva c’è comunque la possibilità di tornare al lavoro (se d’ufficio) e alla maggior parte delle attività, anche se ci sono alcune cose in particolare come ad esempio l’esercizio fisico che richiede invece un’attesa un tantino più lunga.
In tal senso il chirurgo consiglia alle pazienti di allenarsi circa tre settimane dopo l’intervento, e ciò significa soltanto gambe e braccia, ma senza nessun sforzo a livello del torace.
Nel contempo si consiglia di indossare due reggiseni sportivi (senza ferretti) come supporto adeguato per circa due o tre mesi o almeno fino a quando gli impianti non si saranno stabilizzati del tutto.
Inoltre vale la pena sottolineare che l’intervento di mastoplastica additiva comporta la presenza di pochissime cicatrici e il numero può risultare sensibilmente ridotto grazie ai moderni progressi nella tecnica e nella tecnologia.
Di solito si tratta di una linea sottile e che svanirà entro un anno e, se sotto il seno ci vuole molto sforzo per vederle, tanto è vero che la maggior parte delle pazienti non ne parla nemmeno. A margine è altresì importante aggiungere che nessun impianto durerà per sempre, per cui dopo un intervento di mastoplastica additiva c’è da spettarsi che debba essere sostituito e ciò dipende dall’usura dell’impianto stesso e dal rischio di rottura correlato all’età.
Entrambi questi fattori è possibile dedurli facilmente attraverso un’ecografia oppure una mammografia.